Un’esperienza di vita comunitaria: il nuovo studentato Caritas
Dopo l’estate, alcuni studenti e studentesse dell’Anno di Volontariato Sociale vivranno nel nostro stabile di viale Po, che già accoglie alcune donne con i propri figli minori
L’Anno di Volontariato Sociale, partito da poco più di un mese, rappresenta un’esperienza umana e formativa particolarmente importante, che non può non coinvolgere nel profondo chi lo sta vivendo. Nei prossimi mesi, Caritas Ferrara darà ad alcuni studenti e studentesse volontarie anche l’opportunità di poter vivere in uno studentato in viale Po, nello stesso edificio dove Caritas già accoglie alcune donne con i loro bambini.
Dopo l’estate, infatti, inizierà il proprio Anno di Volontariato Sociale un secondo gruppo di giovani: ad alcuni di loro sarà data la possibilità di poter usufruire di uno degli alloggi al secondo piano dello stabile in viale Po, 6, potendo così fare un’esperienza di convivenza. Inoltre, un piccolo appartamento nello stesso piano dell’edificio, verrà usato per accogliere una persona bisognosa, rafforzando così l’idea di vita comunitaria alla base del progetto.
Un’idea, questa, pensata dalla nostra Caritas anche come risposta alla crisi degli alloggi e in seguito alle numerose richieste di studentesse e studenti italiani e stranieri di una stanza o di un appartamento per i loro anni da universitari nella nostra città. Tre delle borse di studio per ragazze e ragazzi che vivranno in viale Po, sono state finanziate dalla Fondazione “Opera don Cipriano Canonici Mattei”.
Com’è organizzato l’edificio di viale Po
Lo stabile è stato lasciato in eredità nel 2016 da un privato cittadino. Il progetto di accoglienza di donne e minori (avviato nel 2017) e degli studenti viene portato avanti con i finanziamenti dell’8xmille alla Chiesa Cattolica.
Sono cinque gli ambienti al secondo piano che saranno affidati alle studentesse e agli studenti volontari: cucina, due camere da letto, ripostiglio e soggiorno (oltre al bagno e a un terrazzino). Attualmente, sono in corso i lavori di rifacimento dei muri, degli impianti elettrico e idraulico e dei pavimenti. Sullo stesso pianerottolo, come detto, un piccolo appartamento (camera da letto, bagno e cucina) sarà offerto a una persona bisognosa.
Al primo piano, invece, vivono in un grande appartamento donne con minori accolti, mentre al piano terra (al civico 8) attualmente una volta alla settimana viene svolto un corso per massaggio infantile dedicato proprio alle madri accolte con figli di massimo 1 anno di vita, tenuto da due massaggiatrici volontarie. Un progetto importante in quanto la relazione madre-bambino avviene, nei primi mesi, principalmente attraverso il contatto fisico.
In questo centro diurno prossimamente verranno svolte anche altre attività paramediche (dedicate ad esempio all’alimentazione infantile e alla psicologia infantile), integrate con l’ambulatorio medico presente a Casa Betania. In questi ambienti, fino a prima della pandemia Covid si svolgeva un corso di italiano, uno di alfabetizzazione digitale, e attività di libera aggregazione per le donne e i bambini lì accolti.