Ucraina, sono 31 i profughi accolti da Caritas Ferrara
Ecco perché sono in calo rispetto a 6 mesi fa
Gli ultimi dati a livello nazionale parlano di oltre 175mila rifugiati ucraini accolti nel nostro Paese dall’inizio dell’invasione russa nel febbraio del 2022.
A marzo scorso (leggi l’articolo qui) erano 48 quelli accolti da Caritas Ferrara. Attualmente, invece, sono 31: dei 17 che hanno preso altre strade, 3 donne hanno deciso di tornare nel loro Paese per motivi famigliari o lavorativi, mentre una dozzina sono stati trasferiti all’Hotel “Daniela” in via Arginone, la cui accoglienza è gestita da una cooperativa di Bologna.
I 31 profughi accolti da Caritas Ferrara sono attualmente così distribuiti in città: a Casa Betania (via Borgovado) attualmente sono accolte due famiglie, vale a dire una madre disabile col figlio di 12 anni, e un’altra donna col figlio disabile di 11.
Nella nostra sede di via Arginone (in parte degli ambienti dell’ex parrocchia), ospitiamo invece due madri ognuna con un figlio, due sorelle e una madre con due bambini.
Nei nostri due appartamenti in città ospitiamo una coppia di anziani, due nuclei famigliari (genitori con un figlio, altri genitori con due figli), una madre con i suoi tre bambini e una coppia con i loro tre figli. I due padri che vivono in questi appartamenti sono arrivati in Italia da poco.
Le persone accolte cercano, giorno dopo giorno, per quanto possibile di ricostruire una parvenza di normalità per sé e i propri figli. Questi ultimi frequentano la scuola, il doposcuola e praticano attività sportive pomeridiane. A proposito del doposcuola a Casa Betania, oltre all’operatrice Elisa e alla volontaria Ornella, ultimamente si sono aggiunte anche Samantha e Ilaria, studentesse di UniFe che da poco hanno iniziato l’Anno di Volontariato Sociale in Caritas. E i bambini e le bambine ucraine accolte in estate hanno partecipato, con grande gioia, al Grest organizzato come ogni anno dalla parrocchia cittadina di San Benedetto (foto).
Gli adulti, invece, si arrangiano come possono con lavoretti e tirocini: le donne, ad esempio, svolgono perlopiù lavori di pulizia. Caritas, ora, sta indirizzando alcuni di loro al Centro dell’impiego perché possano iniziare a seguire i corsi IAL e avere così maggiori possibilità di trovare altri impieghi.
Anastasiia Hunina, operatrice Caritas impegnata nell’accoglienza dei ucraini, ci spiega come il basso numero di profughi dal Paese in guerra che negli ultimi sei mesi han deciso di tornare a casa, è spiegabile col fatto che da inizio anno le speranze che il conflitto possa terminare a breve sono calate drasticamente. Inoltre, negli ultimi mesi i russi, a differenza di prima, bombardano con più frequenza anche zone dell’Ucraina prima risparmiate, o quasi, dalle bombe dell’aggressore.