CHE COS’É IL SERVIZIO CIVILE UNIVERSALE ?
Il Servizio Civile Universale (SCU) è un’esperienza di cittadinanza attiva che lo Stato propone alle nuove generazioni attraverso le amministrazioni pubbliche, le organizzazioni non governative e le associazioni no profit iscritte all’Albo nazionale degli Enti di servizio civile (istituito presso l’Ufficio Nazionale per il Servizio Civile, organo della Presidenza del Consiglio dei Ministri) o ad uno degli albi regionali (istituiti in ogni Regione in seguito al decentramento delle competenze statali in materia di SCN, previsto dal Decreto legislativo 5 aprile 2002, n. 77).
Prevede il coinvolgimento dei giovani di età compresa tra i 18 e i 28 anni nella realizzazione di progetti sociali di pubblica utilità, per un periodo della durata di 12 mesi.
A norma dell’articolo 8 della legge n. 106 del 6 giugno 2016 (Istituzione e disciplina del servizio civile universale), tutti i progetti di servizio civile, pur nella diversità degli obiettivi specifici propri di ciascun Ente, rispondono alle seguenti finalità generali:
– concorrere, in alternativa al servizio militare, alla difesa della Patria con mezzi ed attività non militari;
– favorire la realizzazione dei principi costituzionali di solidarietà sociale;
– promuovere la solidarietà e la cooperazione, a livello nazionale ed internazionale, con particolare riguardo alla tutela dei diritti sociali, ai servizi alla persona ed alla educazione alla pace fra i popoli;
– partecipare alla salvaguardia e tutela del patrimonio della Nazione, con particolare riguardo ai settori ambientale, storico-artistico, culturale e della protezione civile;
– contribuire alla formazione civica, sociale, culturale e professionale dei giovani.
Il riferimento alla difesa della Patria con mezzi e attività non militari qualifica il servizio civile come strumento di pace e rimanda alla cultura della nonviolenza che ha contraddistinto la storia del servizio civile in Italia. In essa l’opposizione alla guerra si associa alla lotta contro le ingiustizie e le discriminazioni sociali e alla promozione della democrazia dal basso per la diretta e responsabile partecipazioni di tutti i cittadini alla gestione delle risorse materiali e culturali della comunità.
Il richiamo ai principi costituzionali di solidarietà sociale rimanda ad alcuni dei più importanti articoli della Costituzione della Repubblica italiana nei quali si radica lo spirito di partecipazione proprio del Servizio Civile:
– il riconoscimento dei diritti umani e l’adempimento dei doveri di solidarietà politica, economica e sociale (art. 2);
– la rimozione degli ostacoli di ordine economico e sociale che impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione alla vita politica, sociale ed economica del paese (art. 3);
– il dovere di concorrere al progresso materiale e spirtuale della società (art. 4);
– il ripudio della guerra (art. 11);
– il dovere di difendere la Patria (art. 52).
Il valore formativo che la legge attribuisce al Servizio Civile è essenzialmente basato sull’esperienza, secondo il principio dell’imparare facendo.
I progetti di servizio civile prevedono la costituzione di un gruppo di lavoro all’interno del quale i giovani operano quotidianamente a stretto contatto con personale qualificato per il conseguimento di obiettivi condivisi, secondo ruoli e regole predefinite.
All’interno del gruppo i giovani sperimentano i propri limiti e le proprie potenzialità relazionali, hanno modo di sviluppare competenze nuove e approfondire la conoscenza dei contesti sociali in cui i progetti si realizzano.
Un anno di servizio civile può rappresentare per un giovane un periodo di crescita personale, orientamento alle scelte future, arricchimento e integrazione del proprio percorso di studi, avvicinamento al mondo del lavoro.
Istituito nel 1972 come alternativa al servizio militare, dal 1° gennaio 2005, con la sospensione dell’obbligo di leva, al SCU possono accedere sia i maschi che le femmine su base esclusivamente volontaria, mediante la partecipazione alla selezione indetta dal Dipartimento della Gioventù e del Servizio Civile tramite un bando nazionale (pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale).
CHI PUÒ FARE IL SCU ?
Possono partecipare alla selezione tutti i giovani, senza distinzione di sesso, che alla data di presentazione della domanda siano in possesso dei seguenti requisiti:
– abbiano compiuto il diciottesimo e non superato il ventottesimo anno d’età (28 anni e 364 giorni);
– siano in possesso della cittadinanza italiana o di un regolare titolo di soggiorno in Italia;
– godano dei diritti civili e politici;
– non siano stati condannati con sentenza di primo grado per delitti non colposi commessi mediante violenza contro persone o per delitti riguardanti l’appartenenza a gruppi eversivi o di criminalità organizzata;
Potranno essere richiesti, da parte degli Enti, ulteriori specifici requisiti connessi all’attuazione dei singoli progetti.
Caratteristiche dei progetti di SCU.
Il servizio civile universale dura 12 mesi e prevede un impegno pari a 30 ore settimanali, distribuite in 5 o 6 giorni di servizio a settimana.
É previsto un rimborso mensile di 433,80 euro (cui si aggiunge un’indennità giornaliera di 15 euro per chi svolge servizio all’estero).
L’attività svolta non determina l’istaurarsi di un rapporto di lavoro.
I settori all’interno dei quali si svolgono i progetti di Servizio Civile sono:
- assistenza
- protezione civile;
- ambiente;
- patrimonio artistico e culturale;
- educazione e promozione culturale;
- servizio civile all’estero.
LE RADICI DEL SCN
Il Servizio Civile Universale affonda le sue radici nella storia dell’obiezione di coscienza al servizio militare.
Per motivi religiosi, etici o politici, in misura crescente dal secondo dopoguerra fino ai primi anni ’70, molti giovani hanno affrontato il carcere in seguito al rifiuto da loro opposto all’obbligo di prestare servizio nell’esercito.
Prima del 1972 per i cittadini maschi soggetti all’obbligo della leva e riconosciuti idonei all’arruolamento non era prevista alcuna alternativa al servizio militare e il rifiuto di indossare la divisa era penalmente perseguito.
Nel 1972 è stata emanata la prima legge italiana (Legge 15 dicembre 1972, n. 772) per il riconoscimento dell’obiezione di coscienza e l’istituzione di un servizio civile alternativo a quello militare.
Negli anni successivi la pari dignità del servizio civile e del servizio militare, diversi per natura ma entrambi rispondenti al ‘sacro dovere’ di difendere la Patria, è stata riconosciuta prima dalla Corte Costituzionale e poi dal Parlamento (Legge 8 luglio 1198, n. 230).
L’esperienza storica dell’obiezione di coscienza si conclude con la sospensione della leva obbligatoria (prevista nel 2001 ed effettiva dal 1° gennaio del 2005) cui è seguita l’istituzione del nuovo servizio civile volontario (Legge 6 marzo 2001, n. 64). Il Servizio Civile Universale entra in vigore nel 2017 con il decreto legislativo “Istituzione e disciplina del servizio civile universale”, a norma dell’articolo 8 della legge 6 giugno 2016, n. 106. Restano tuttavia attuali nel servizio civile le istanze sociali di cui gli obiettori di coscienza si sono fatti promotori: la cittadinanza attiva, fondata sull’impegno personale per il bene della collettività, e la nonviolenza come valore di riferimento e modalità di azione per promuovere la giustizia e i valori comuni intorno ai quali la Patria si costituisce.
COME PARTECIPARE
L’Ufficio Nazionale per il Servizio Civile emana annualmente uno o più bandi per la selezione di un numero predeterminato di volontari e volontarie da impiegare nei progetti di servizio civile presentati dagli Enti convenzionati.
Si può presentare domanda per un solo progetto, entro i termini stabiliti dal bando. La domanda deve essere presentata direttamente all’Ente titolare del progetto prescelto, utilizzando la modulistica predisposta dall’UNSC.
Il percorso di accesso ai progetti di servizio civile della Caritas Diocesana prevede:
un colloquio preliminare con il responsabile diocesano del servizio civile per un primo livello di conoscenza della proposta Caritas, anche nei suoi aspetti normativi e istituzionali (disciplina del servizio civile nazionale);
la visita alle sedi di servizio e l’incontro con gli operatori per conoscere il contesto e il gruppo di lavoro nel quale i volontari saranno inseriti, con la possibilità di svolgere un periodo di prova (facoltativo);
la partecipazione al corso propedeutico per la selezione ufficiale dei candidati: il programma del corso, condiviso a livello regionale dalle Caritas diocesane emiliano-romagnole, prevede la partecipazione dei canditati ad attività di gruppo e ad un colloquio individuale con un selettore accreditato.
PER SAPERNE DI PIÙ
Per essere sempre aggiornato sulle iniziative, gli eventi, le novità relative al servizio civile visita i siti:
Serviziocivile.it – sito dell’Ufficio nazionale per il servizio civile;
Essecciblog.it – sito del Tavolo ecclesiale sul servizio civile;
Coprescferrara.it – sito del Coordamento provinciale degli enti di servizio civile.
CARITAS DIOCESANA DI FERRARA E COMACCHIO
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