Essere stagisti in Caritas: le storie di Gianluca, Maurizio e Ehis
Tramite i percorsi di formazione e orientamento al lavoro, l’anno scorso la nostra Caritas ha accolto e aiutato 11 persone. Ecco chi sono i beneficiari, le storie di tre di loro e tutti i dati
Nel 2022 sono stati 11 i percorsi di formazione e orientamento al lavoro finanziati mediante il Fondo Lavoro istituito dalla Caritas Diocesana con l’importante contributo della Fondazione Estense.
Una proposta volta all’acquisizione di competenze professionali, teoriche e pratiche, tramite il coinvolgimento degli interessati negli stessi servizi di assistenza e accoglienza promossi dalla Caritas. Proposta – è importante sottolinearlo – accompagnata in particolare a misure di affiancamento personale e promozione della socialità. L’isolamento, infatti, spiega Paolo Falaguasta, Direttore Caritas Diocesana, «si correla in modo sempre più stretto e frequente alla povertà, per la riduzione oggettiva delle opportunità di partecipazione sociale che quest’ultima comporta, e per la condizione soggettiva di sfiducia e vergogna che essa può alimentare».
L’ascolto, la rielaborazione condivisa delle esperienze di vita, la valutazione dei bisogni e delle risorse individuali sono stati dunque alla base degli interventi realizzati, modulando i percorsi di formazione sul profilo dei singoli beneficiari.
Tutti i percorsi del 2022 sono stati attivati tramite IAL Emilia-Romagna, in qualità di soggetto promotore, in collaborazione con “Amici della Caritas di Ferrara-Comacchio”. La formazione comprendeva un corso specifico tenuto da operatori della Caritas e uno stage retribuito, per la formazione sul campo, presso il Centro Caritas di via Brasavola.
Questi percorsi, inoltre, hanno rappresentato, e ancora rappresentano, un cambiamento rispetto alla strategia degli anni precedenti: nel 2018-2019, infatti, venivano finanziati corsi pre-programmati (per creare sbocchi lavorativi nell’ambito della ristorazione e dei servizi di assistenza socio-sanitari), che però finivano per escludere proprio le persone più fragili e a maggior rischio di marginalità sociale.
Chi sono i beneficiari? Sono quattro i gruppi di persone che nel 2022 hanno beneficiato di questi percorsi: donne singole (30-40 anni d’età), fuoriuscite da situazioni affettive o familiari traumatiche o violente; over 50 estromessi dal mercato del lavoro per problematiche relative al loro stato di salute psico-fisico, o in seguito alla crisi del mercato stesso; donne in fuga dal conflitto in Ucraina che hanno assunto, nei confronti degli altri profughi, un importante ruolo di mediazione a sostegno del sistema di accoglienza predisposto dalla Caritas; detenuti in affidamento ai servizi sociali.
«Sul piano dell’occupabilità – conclude Falaguasta -, la fragilità dei beneficiari e la scarsa ricettività del mercato del lavoro restano sicuramente criticità rilevanti sulle quali occorre riconoscere che i percorsi promossi incidono in modo parziale e non risolutivo. Rileviamo tuttavia che i percorsi attivati nell’ambito dell’emergenza Ucraina si sono poi trasformati in rapporti di lavoro a tempo determinato, mentre tra le donne italiane, due, dopo lo stage, grazie al sostegno della Caritas, hanno intrapreso o ripreso un percorso di studi universitario».
LE TESTIMONIANZE
È difficile considerare il centralino del Centro Caritas un servizio meno importante degli altri. Qui le persone chiamano per avere informazioni, fare la tessera per avere il pacco alimentare, per prenotare il ritiro mensile dello stesso (le prenotazioni avvengono tramite il programma Ospo web), o per le donazioni. Oppure, gli addetti smistano le richieste che arrivano dalle forze dell’ordine, da altri enti o dalle istituzioni.
Gianluca al centralino: «molte persone hanno anche bisogno di essere semplicemente ascoltate»
Gianluca, 53 anni, ferrarese, è qui in Caritas da due anni. Da lunedì al venerdì dalle 9 alle 12 e dalle 14 alle 17 si dà il cambio con Maurizio come centralinista: sono le due “voci amiche” della nostra Caritas. La vita di Gianluca cambia in modo radicale e improvviso nel marzo 2014 con la scomparsa, nel giro di due settimane, di entrambi i genitori. Dopo un periodo in servizio al PAC e alla Pinacoteca nazionale, tramite lo IAL gli viene proposto un periodo in Caritas. «Per me – racconta – è stato molto importante rincominciare a lavorare, riprendere i rapporti con le persone. Come io sono stato aiutato qui, a mia volta sono contento se posso aiutare altre persone. Grazie al mio impiego qui al centralino – prosegue -, ho capito che a molte persone che chiamano spesso basta una voce gentile, il sentirsi ascoltate e accolte. Si sono instaurati – pur “a distanza” – anche dei rapporti, ormai molte persone mi conoscono, mi riconoscono».
Maurizio, l’altro centralinista: «aiuto come posso, qui è una grande famiglia»
Maurizio in Caritas, invece, è arrivato nell’ottobre del 2021, dopo tre anni come centralinista all’ASP. 65 anni, ha una disabilità che dal 2014 gli impedisce di compiere molti lavori, lui che era un artigiano. «Mi piace stare al centralino – ci racconta -, le persone che chiamano ormai mi conoscono. A volte capita che qualcuno, bisognoso, chiami ma abbia pochi soldi nel cellulare, e quindi lo richiamo io». Anche con gli operatori e i volontari, i rapporti sono ottimi: «qui è una grande famiglia, si sta benissimo. Quando c’è bisogno, io e Gianluca diamo anche una mano per preparare il materiale per i pacchi viveri o per mettere a posto i farmaci».
Ehis: «in futuro voglio solo pensare a lavorare»
Nigeriano, 36 anni, Ehis è un detenuto in affidamento. L’ultimo anno della sua pena – iniziata nell’agosto 2017 – lo trascorre qui, fino al prossimo agosto. Dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 15 aiuta dove c’è bisogno: dà una mano in cucina, in mensa porta i piatti e pulisce i pavimenti. «La mattina mi sveglio e vado a lavorare», ci spiega: «per me è qualcosa di molto importante». Arrivato in Italia nel 2011, i primi 5 anni di carcere non era mai uscito dall’Arginone. «Con gli operatori e i volontari mi trovo bene», dice. «Finito di scontare la mia pena, voglio solo pensare a trovarmi un lavoro. Ora mi sento pulito e posso girare a testa alta, senza paura».
ALCUNI DATI
Percorsi di formazione 2022 | Nazionalità | Totale | |||
Sesso | Italia | Marocco | Nigeria | Ucraina | |
F | 4 | 2 | 6 | ||
M | 3 | 1 | 1 | 5 | |
Totale | 7 | 1 | 1 | 2 | 11 |
Percorsi di formazione 2022 | Fascia di età |
Tot. |
||||
Sesso | 20-29 | 30-39 | 40-49 | 50-59 | > 60 | |
F | 1 | 4 | 0 | 1 | 0 | 6 |
M | 0 | 2 | 0 | 2 | 1 | 5 |
Tot. | 1 | 6 | 0 | 3 | 1 | 11 |
Percorsi di formazione 2022 Esiti |
|
assunzione da parte di Amici della Caritas | 2 |
continua a collaborare come volontario/a | 3 |
intraprende un percorso di studi universitario | 2 |
non prosegue la sua relazione con la Caritas | 1 |
stage in corso
|
3 |
Totale | 11 |