Vuoi aiutarci? Ecco come puoi farlo: beni, offerte, lasciti e molto altro!

Vuoi aiutarci?

Spesso ci viene chiesto come poter contribuire al servizio quotidiano che Caritas Ferrara compie a favore degli ultimi. In questo articolo cercheremo di delineare al meglio le varie forme possibili di aiuto. Ce n’è per tutti i gusti…

1. DIVENTA VOLONTARIO

Il modo più diretto è di diventare volontario in uno dei nostri servizi un certo numero di ore alla settimana. Non sono richieste competenze specifiche, ma solo la voglia di fare, un buono spirito di collaborazione, affidabilità e cortesia. Chi può diventare volontario? Chiunque ne abbia voglia, nessuno escluso!

Per maggiori dettagli sui servizi, visita la pagina dedicata ai volontari: https://www.caritasfe.it/volontariato/

 

2. DONA BENI MATERIALI

Presso il Centro di prima accoglienza della Caritas Diocesana si raccolgono:

– generi di prima necessità per la distribuzione diretta alle persone bisognose;
–     prodotti di consumo per il funzionamento dei servizi di assistenza (mensa, guardaroba sociale).

La consegna dei beni materiali può essere effettuata direttamente presso il Centro di prima accoglienza della Caritas Diocesana, in via Brasavola, 19 a Ferrara:
dal lunedì al venerdì dalle ore 9.30 alle 12.00;

RACCOGLIAMO:

– VESTIARIO PER UOMO e BIANCHERIA PER LA CASA: Si accettano esclusivamente articoli in buono stato di conservazione e puliti: abiti, scarpe, biancheria intima, asciugamani e accappatoi, pigiami e abbigliamento da camera, lenzuola e coperte, borse, borsoni, valigie, cinture.

Per le persone senza fissa dimora, preferenzialmente raccogliamo: jeans, tute, felpe, biancheria intima e scarpe da uomo, coperte e sacchi a pelo, giacconi invernali.

Per le persone indigenti ricoverate presso le strutture ospedaliere della provincia raccogliamo: pigiami, asciugamani, biancheria intima, tute.

– PRODOTTI PER L’IGIENE PERSONALE:

Spazzolini da denti, sapone, shampoo, doccia schiuma, bagno schiuma, schiuma da barba. rasoi usa e getta.

– PRODOTTI DI CONSUMO PER LA MENSA:

Bicchieri, piatti e posate usa e getta, tovaglioli di carta, detersivi e detergenti per la pulizia dei locali e delle attrezzature di cucina.

– ALIMENTI:

Si accettano esclusivamente alimenti in perfetto stato di conservazione, non scaduti.

Preferenzialmente si raccolgono prodotti a lunga conservazione e in modo particolare: olio, tonno e carne in scatola, passata di pomodoro.

– UN SACCO A PELO O UNA COPERTA PER L’INVERNO:

La Caritas Diocesana raccoglie, durante tutto l’anno, sacchi a pelo e coperte da donare ai senza fissa dimora. Questa iniziativa nasce per far fronte alle rigide nottate invernali per coloro che non hanno di dove andare e non trovano posto nei dormitori della città. Si accettano sacchi a pelo e coperte usate ma in buono stato; per chi invece volesse donare un sacco a pelo nuovo, si consiglia di preferire quelli da esterno e dotati di sacco contenitore.

– NON RACCOGLIAMO:

Mobili, Oggetti di arredo, elettrodomestici, giocattoli, libri.

Per la raccolta di questi materiali è possibile rivolgersi alla COMUNITÀ EMMAUS: via Masolino Piccolo – San Nicolò di Argenta (Ferrara) – Tel. 0532/803239

 

3. FAI UNA DONAZIONE IN DENARO

È possibile in ogni momento contribuire economicamente alle opere e alle iniziative di carità promosse localmente dalla Caritas Diocesana attraverso:

  • Bonifico bancario sul c/c IT 10R 05387 13004 000 000 006 664 intestato a Caritas Diocesana di Ferrara – Comacchio, BPER
  • Bonifico bancario sul c/c IT 71I 05387 13004 000 000 013357 intestato a Caritas Diocesana di Ferrara – Comacchio, BPER
  • Bonifico bancario sul c/c IT 70Q 05387 13004 000 000 012399 intestato all’Associazione Amici della Caritas di Ferrara-Comacchio, BPER
  • Consegna dell’offerta presso gli uffici della Caritas Diocesana, in via Brasavola, 19 a Ferrara.

In occasione della Giornata diocesana della Carità, nella V^ domenica di Quaresima si raccolgono offerte per la Caritas presso tutte le parrocchie della Diocesi.

Iniziative speciali di raccolta fondi tramite le parrocchie sono promosse dalla Caritas Diocesana in occasione di eventi calamitosi o particolari emergenze sociali di rilevanza locale, nazionale o internazionale.

Erogazioni liberali deducibili a favore delle APS

– Per i singoli: le erogazioni in denaro o in natura effettuate a favore degli enti del Terzo settore sono deducibili nel limite del 10% del reddito complessivo dichiarato. A decorrere dal 1° gennaio 2018, infatti, la deduzione si applica anche per le erogazioni ad alcune tipologie di enti, tra cui le onlus, le odv e leassociazioni di promozione sociale (APS) iscritte nei registri nazionali, regionali e delle Province autonome di Trento Bolzano, previste dall’articolo 7 della legge 7 dicembre 2000, n. 383.

Qualora la deduzione sia di ammontare superiore al reddito complessivo dichiarato, diminuito di tutte le deduzioni, l’eccedenza può essere portata in deduzione nei periodi d’imposta successivi, ma non oltre il quarto, computando tale importo in aumento dell’importo deducibile dal reddito complessivo degli anni successivi.

L’erogazione deve essere effettuata tramite versamento bancario o postale nonché tramite sistemi di pagamento previsti dall’art. 23 del DLGS n. 241 del 1997 (bancomat, carte di credito, carte prepagate, assegni bancari e circolari). La deduzione non spetta per le erogazioni effettuate in contanti. Il sostenimento dell’onere è documentato dalla ricevuta del versamento bancario o postale ovvero, in caso di pagamento con carta di credito, carta di debito o carta prepagata, dall’estratto conto della società che gestisce tali carte.

Nel caso di pagamento con assegno bancario o circolare ovvero nell’ipotesi in cui dalla ricevuta del versamento bancario o postale o dall’estratto conto della società che gestisce la carta di credito, la carta di debito o la carta prepagata non sia possibile individuare il soggetto beneficiario dell’erogazione liberale, il contribuente deve essere in possesso della ricevuta rilasciata dal beneficiario dalla quale risulti, inoltre, la modalità di pagamento utilizzata.

– Per le imprese: deducibilità integrale entro determinata percentuale del reddito di impresa (2% del reddito di impresa e nel limite massimo annuo di euro 1.549,37), nel caso in cui il soggetto no-profit sia un’APS (Associazione di Promozione Sociale).

Erogazioni liberali detraibili a favore delle APS

Sono detraibili fino a 2.065,83 euro. Queste erogazioni devono essere effettuate tramite versamento bancario o postale o con carte di credito, carte prepagate, o assegni bancari o circolari. Nel caso di utilizzo di queste ultime modalità di versamento il contribuente deve essere in possesso di una ricevuta rilasciata dall’Associazione di Promozione Sociale che riporti l’indicazione della modalità di versamento utilizzata. Per le erogazioni liberali effettuate tramite carta di credito è sufficiente la tenuta e l’esibizione, in caso di eventuale richiesta dell’amministrazione finanziaria, dell’estratto conto della società che gestisce la carta di credito.

4. DONA L’8XMILLE O IL 5XMILLE

Destinando l’8×1000 alla Chiesa Cattolica puoi sostenere le iniziative locali di carità e aiutare chi ha più bisogno.

I cittadini contribuenti possono partecipare alla scelta di destinazione dell’8xmille in sede di dichiarazione annuale dei redditi. In particolare, coloro che sono tenuti alla presentazione della dichiarazione dei redditi, attraverso il Modello Unico o Modello 730. Ma anche coloro che non sono tenuti alla presentazione della dichiarazione possono partecipare alla firma per la destinazione dell’8xmille, attraverso il modello CUD.

Nel caso in cui, per qualsiasi ragione, non si disponga della scheda allegata per il Modello CUD, sarà possibile utilizzare per la scelta per l’8xmille alla Chiesa Cattolica l’apposita scheda allegata alle istruzioni per la compilazione del Modello Unico Persone Fisiche (fascicolo 1).

Destinando il 5X1000 all’Associazione “Amici della Caritas di Ferrara-Comacchio” APS contribuisci al finanziamento della mensa Caritas di Ferrara.

Col tuo 5×1000 sostieni un’azione concreta e quotidiana di solidarietà.

Nei diversi modelli di dichiarazione – CUD, modello 730 E Modello Unico Persone Fisiche occorre:

1) Firmare nel riquadro “sostegno del volontariato, delle organizzazioni non lucrative di utilità sociale, delle associazioni di promozione sociale, delle associazioni e fondazioni” (il primo dei 4 previsti);

2) Indicare il codice fiscale dell’Associazione Amici della Caritas: 93080120384.

 

5. FAI UN TESTAMENTO SOLIDALE

Con il lascito o testamento solidale una persona può lasciare (disporre) tutti o parte dei propri beni a favore di uno o più enti benefici.

Si può adoperare una qualsiasi delle forme testamentarie previste dal nostro ordinamento giuridico: il testamento pubblico, cioè per atto pubblico notarile; il testamento segreto, da porre in essere sempre per mezzo di un notaio; il testamento olografo, che si può depositare formalmente presso un notaio o fiduciariamente presso una qualsiasi persona di propria fiducia.

I lasciti solidali a favore dell’ente scelto, possono essere disposti sotto forma di istituzione di erede (disposizione a titolo universale) o sotto forma di legato (disposizione a titolo particolare).

Si possono apporre dei vincoli al lascito solidale?

Come a qualsiasi istituzione di erede o a qualsiasi legato, è possibile apporre ai lasciti solidali dei vincoli, sotto forma giuridica di condizioni o oneri a carico dell’erede o legatario.

Generalmente, questi vincoli hanno per scopo quello di impegnare l’ente che si è voluto beneficiare a utilizzare il bene o i beni lasciati esclusivamente per la realizzazione delle attività e finalità benefiche proprie dell’ente stesso.

Il lascito solidale può danneggiare gli eredi?

Il testatore, anche nel fare un testamento solidale, cioè un lascito a favore di un soggetto estraneo alla cerchia dei propri eredi per legge, deve cercare di avere sempre l’accortezza di non ledere le quote ereditarie riservate a determinate categorie di eredi.

Infatti, il nostro ordinamento giuridico prevede due tipologie di eredi: gli eredi legittimi, che possono ereditare; gli eredi legittimari, che devono necessariamente ereditare, cioè a favore dei quali la legge riserva una determinata parte del patrimonio ereditario. Gli eredi legittimari, in particolare, sono il coniuge e i figli e, in assenza di figli, gli ascendenti (genitori).

Le quote riservate ai suddetti soggetti variano a seconda di quali e quanti di loro esistano al momento di apertura della successione. Ad esempio, se chi muore lascia il coniuge e due figli, al coniuge è riservato 1/4 del patrimonio e ai figli 2/4 del patrimonio; indi, la parte disponibile per il testatore è 1/4 del proprio patrimonio, cioè la parte che esso può lasciare liberamente a chi desidera (anche enti benefici).

Tassazione del testamento solidale

Il testamento solidale, come qualsiasi altra tipologia di testamento, non sconta alcuna imposta o tassa al momento della sua predisposizione. Anche quando si apre la successione, il valore di quanto lasciato (anche se sono compresi immobili) all’ente non sconta alcuna imposta di successione o altra imposta, stante l’espressa esenzione dal pagamento delle imposte, prevista dall’art. 3 del D.Lgs. 31 ottobre 1990, n. 346, tra l’altro, proprio per gli enti benefici.

 

VIENI A TROVARCI!

In ogni caso, prima di una donazione è sempre possibile prendere appuntamento (chiamando il nostro centralino al numero 388-9706494) e venire nella nostra sede di via Brasavola, 19 per vedere di persona come funzionano la mensa, il guardaroba e gli altri servizi. Ci teniamo ad essere sempre trasparenti: la nostra porta è sempre aperta. Ti aspettiamo!

 

8xmille, i tanti progetti di Caritas Ferrara e nuove idee per l’emergenza abitativa

Attenzione alle povertà specifiche del nostro territorio e massima trasparenza sull’effettivo utilizzo dei fondi. Michele Luciani, operatore Caritas diocesana di Ferrara-Comacchio, ci tiene a sottolineare questi due aspetti nel spiegarci brevemente come parte dei fondi dell’8xmille alla Chiesa Cattolica vengano utilizzati nell’ambito della Carità.

«In tanti progetti che abbiamo portato avanti negli anni e che ancora  sono attivi – ci spiega -, c’è un po’ di fondi dall’8xmille». Solo per citarne alcuni, i progetti legati al guardaroba sociale, al  rinnovo della mensa in via Brasavola, degli arredi, della sala cucina, degli ambienti e degli appartamenti per l’accoglienza di donne e minori (con la ristrutturazione di Casa Betania e del Centro d’accoglienza in  viale Po), oltre che del Centro San Giacomo e legati a interventi per il contrasto della povertà alimentare durante la pandemia Covid.

«Tutto ciò – prosegue Luciani – ha un valore economico ma anche un’importanza specifica nel promuovere un’attenzione costante alla programmazione e alla verifica delle attività, perché i fondi dell’8xmille vengono concessi attraverso la presentazione annuale delle attività che si vogliono sostenere, delle relative voci di costo, e poi della reconditazione. In questo modo, controlliamo e sappiamo come viene impiegato ogni singolo euro». 

Oltre a questo fondamentale aspetto legato alla trasparenza, «le nostre programmazioni sociali partono sempre dalla lettura dei bisogni del territorio e dalla rilettura delle attività degli anni precedenti, sollecitando così anche la lettura delle povertà effettive presenti».

Così, la nostra Caritas Diocesana sta già ragionando su come poter utilizzare i fondi  dell’8xmille nel 2024. «Al Centro San Giacomo di via Arginone a Ferrara (foto, ndr) – ci spiega Luciani – stiamo valutando di allargarci, acquisendo gli ambienti precedentemente utilizzati dall’asilo gestito dalla Coop. “Il Germoglio”». In questi ambienti ex parrocchiali, «vorremmo attivare un Centro di pronta accoglienza per situazioni di grave emergenza abitativa, probabilmente con una modalità di accoglienza meno emergenziale, secondo il modello dell’housing first, per superare i limiti della precarietà abitativa». Obiettivo di Caritas è di «rispondere al bisogno di tante persone che vivono per strada o in alloggi di fortuna, che spesso vengono alla nostra mensa o si rivolgono al nostro guardaroba sociale». L’ex parrocchia di S.Giacomo ospita già alcuni detenuti a fine pena per il progetto Caritas di reinserimento sociale “FuoRiUscire, finanziato anch’esso coi fondi dell’8xmille.

Nel 2023 i fondi derivanti dall’8xmille alla Chiesa Cattolica, Caritas li ha utilizzati per finanziare l’Anno di Volontariato Sociale pensato per sostenere giovani universitari coinvolgendoli direttamente nelle proprie attività. Tante le domande che ancora stanno arrivando per poter partecipare al progetto.

(L’articolo è stato pubblicato su “La Voce di Ferrara-Comacchio” del 6 ottobre 2023)

Migranti, «non si può costruire l’Europa sulla solidarietà volontaria»

Il nostro Arcivescovo Mons. Gian Carlo Perego, presidente della Fondazione Migrantes, ha partecipato a Marsiglia ai Rencontres Méditerranéennes

Come Caritas diocesana invitiamo privati cittadini, parrocchie e associazioni a mettere a disposizione strutture (case o appartamenti) per ospitare donne e minori migranti, in fuga dalla guerra o da situazioni di povertà. Contattaci: Telefono: 388-9706494 – Mail: info@caritasfe.it

«Non possiamo costruire l’Europa sulla solidarietà volontaria«. Ne è convinto mons. Gian Carlo Perego, Arcivescovo di Ferrara-Comacchio e presidente della Fondazione Migrantes, a Marsiglia nei giorni scorsi per partecipare ai Rencontres Méditerranéennes, che hanno visto anche la presenza di Papa Francesco. 

Illustrando al Sir l’andamento del dibattito tra i vescovi sulle migrazioni, dopo la presentazione delle cinque relazioni sulle rispettive rive del Mare Nostrum, mons. Perego ha evidenziato come «in molti luoghi è difficile accogliere le persone, c’è la consapevolezza di dover affrontare problemi comuni, ma ci sono anche dei bei tentativi di diverse realtà ecclesiali di rispondere alle provocazioni che le migrazioni lanciano alla nostra fede». «La secolarizzazione sta indebolendo lo spirito di accoglienza, che invece è tipicamente evangelico», ha detto il presule, secondo il quale a Marsiglia «è emerso il tema della responsabilità politica, anche dei cristiani»: «bisogna chiedersi quali risposte dare al fenomeno migratorio, per un maggiore impegno nella società. Si tratta di un impegno “ad extra’”, come si raccomanda nel quarto capitolo della Fratelli tutti, in cui il Papa invita ad una rinnovata politica al centro della quale ci sia la carità, l’attenzione alla dignità della persone, al bene comune, alla condivisione». In questa prospettiva, dunque, è urgente acquisire la capacità di concepire il Mediterraneo «non come luogo di scambi economici ma di solidarietà, intesa come appello a cui ogni singolo Paese deve dare il suo contributo».

A proposito dell’impegno della Chiesa italiana sul fronte delle migrazioni, mons. Perego ha fatto notare come «Lampedusa è una delle porte da cui arrivano i migranti, soprattutto dall’Africa. Il modello di Lampedusa è un modello su cui tutti dovremmo puntare: no ai grandi campi, sì invece all’accoglienza diffusa». L’Arcivescovo ci tiene anche a sfatare le rappresentazioni mediatiche, spesso errate e fuorvianti, che i media danno delle migrazioni: «In 10 anni in Italia è sbarcato un milione di persone ma 50mila sono quelle che si sono fermate». Attenzione ai destinatari dell’accoglienza, integrazione e inclusione sono le caratteristiche salienti del modello di accoglienza italiano, che si propone di «non fermarsi sui primi arrivi, ma puntare sull’inclusione e suoi ricongiungimenti familiari, essenziali per il futuro del nostro Paese e per far sì che le nostre città diventino il luogo di vita dei migranti». «L’accoglienza deve mettere al centro i diritti della persona, di tutta la persona, e la valorizzazione delle sue capacità», ha concluo mons. Perego, esprimendo l’auspicio che «il modello dell’accoglienza diffusa sia promosso sul territorio non solo italiano ma europeo. Non possiamo costruire l’Europa sulla solidarietà volontaria, ci vuole un modello fondamentale di convivenza da condividere».

Il Papa a Marsiglia: «c’è bisogno di un sussulto di umanità»

«Le nostre città metropolitane e tanti Paesi europei come la Francia, in cui convivono culture e religioni diverse, sono una grande sfida contro le esasperazioni dell’individualismo, contro gli egoismi e le chiusure che producono solitudini e sofferenze». Nell’omelia della Messa al Velodrome di Marsiglia, davanti a 60mila persone e al presidente Macron, il Papa ha chiesto un «sussulto» di umanità al nostro continente. Perché la fede «genera un sussulto dinanzi alla vita», e sussultare «significa essere toccati dentro, avere un fremito interiore, sentire che qualcosa si muove nel nostro cuore»: «È il contrario di un cuore piatto, freddo, accomodato nel quieto vivere, che si blinda nell’indifferenza e diventa impermeabile, che si indurisce, insensibile a tutto e a tutti, pure al tragico scarto della vita umana, che oggi viene rifiutata in tante persone che emigrano, così come tanti bambini non nati e tanti anziani abbandonati».

«Un cuore freddo e piatto trascina la vita in modo meccanico, senza passione, senza slanci, senza desiderio. E di tutto questo, nella nostra società europea, ci si può ammalare: il cinismo, il disincanto, la rassegnazione, l’incertezza, un senso generale di tristezza», l’analisi di Francesco: una vita «senza sussulti» è quella tipica di un’epoca dalle «passioni tristi». Chi è generato alla fede, invece, «riconosce la presenza del Signore, come il bimbo nel grembo di Elisabetta»: «Riconosce la sua opera nel germogliare dei giorni e riceve occhi nuovi per guardare la realtà; pur in mezzo alle fatiche, ai problemi e alle sofferenze, scorge quotidianamente la visita di Dio e da lui si sente accompagnato e sostenuto».

Comunicare la carità: ecco perché vi proponiamo un’informazione precisa e trasparente

Il nostro utilizzo di questo sito e dei nostri canali social (Facebook e Instagram) rappresenta un aspetto fondamentale di ciò che siamo. Ecco perché

Testimonianze, avvisi, approfondimenti, comunicati, appelli, storie e progetti…Da quando esiste questo sito e in particolare da inizio anno, avrete notato come per noi di Caritas Ferrara la comunicazione non sia né un’occasione per “vantarci” di quel che facciamo né uno strumento “pubblicitario”.

Per noi comunicare significa, invece, fare in modo che sempre di più sia rafforzato il servizio ai poveri e agli ultimi, nostra prima missione, e per promuovere con sempre maggiore efficacia «la testimonianza della carità nella comunità ecclesiale» (art. 1 Statuto Caritas Italiana).

Inoltre, attraverso gli articoli qui pubblicati, e il ciclico ritornare sui nostri diversi servizi, potrete notare le differenze, le evoluzioni e le trasformazioni che viviamo a distanza di mesi e di anni.

Per questo, abbiamo anche scelto di utilizzare costantemente i social (https://www.facebook.com/caritasferrara/ – https://www.instagram.com/caritas_ferrara/) per essere sempre più vicini a voi e per ricevere eventuali proposte, domande e suggerimenti sul nostro operato.

Ci teniamo, dunque, a proporvi un’informazione precisa e trasparente. Ma non solo.

Invitiamo, infatti, chiunque fosse interessato, a venire nella nostra sede di via Brasavola, 19 per rivolgerci direttamente di persona dubbi o per farci proposte. Vi accoglieremo volentieri per confrontarci con voi, nel pieno spirito Caritas. La nostra porta è sempre aperta…

In questo modo, noi potremmo migliorare ancora di più il nostro servizio e voi potrete vedere coi vostri occhi ciò che facciamo. Sempre nella massima trasparenza.

Volontariato per studenti UniFe, domande entro il 30 settembre

La Caritas propone agli studenti e alle studentesse iscritte all’Università degli Studi di Ferrara l’Anno di Volontariato Sociale (AVS), 12 mesi dedicati al servizio delle persone bisognose, per vivere un’esperienza di crescita e discernimento personale, partecipazione sociale, condivisione.

C’è la possibilità di inviare la domanda di partecipazione entro il 30 settembre (per entrare in servizio il 15 ottobre) compilando il modulo a questo link:https://docs.google.com/forms/d/e/1FAIpQLSdhM-FYVSYvWXVRt8rVxGKCRh1PIXyfMTe4brMzwNcJ2rYInw/viewform?pli=1

DI COSA SI TRATTA

Pensato insieme al Servizio diocesano di Pastorale Giovanile e alla Migrantes diocesana, l’Anno di Volontariato Sociale è rivolto a studenti o studentesse italiani/e o stranieri/e di età compresa fra i 18 e i 25 anni, iscritti a UniFe, in corso o fuori corso al massimo di due anni. L’impegno richiesto è di 12 mesi, con 15 ore di servizio settimanali dedicate all’assistenza di persone senza fissa dimora, famiglie indigenti, profughi, detenuti, donne e minori in condizione di disagio sociale. 

A beneficio dei giovani impegnati nell’AVS è prevista l’erogazione di una borsa di studio, a titolo di rimborso delle spese sostenute nell’arco dell’anno per il proprio mantenimento agli studi.

 

Alluvione in Libia, l’aiuto di Caritas Italiana

Caritas Italiana ha deciso di aderire alla proposta di estendere l’attuale campagna di raccolta fondi tramite SMS solidale anche alla Libia. In questo modo saranno rese disponibili risorse che potranno essere utilizzate per progetti in Marocco e/o in Libia dalle tre organizzazioni beneficiarie (Unicef, Croce Rossa e Caritas Italiana), a seconda delle possibilità che saranno date.

Per aiutare è possibile donare tramite il numero solidale 45525 con un semplice SMS dal proprio telefono cellulare o con una chiamata da rete fissa:

  • 2 euro al 45525 con SMS inviato da cellulare WINDTRE, TIM, Vodafone, Iliad, PosteMobile, Coop Voce, Tiscali;
  • 5 e 10 euro al 45525 con chiamata da rete fissa TIM, Vodafone, WINDTRE, Fastweb e Tiscali;
  • 5 euro al 45525 con chiamata da rete fissa TWT, Convergenze, PosteMobile.

Famiglia ucraina a Ferrara, ospite di Caritas (dicembre 2022)

Ucraina, sono 31 i profughi accolti da Caritas Ferrara

Ecco perché sono in calo rispetto a 6 mesi fa

Gli ultimi dati a livello nazionale parlano di oltre 175mila rifugiati ucraini accolti nel nostro Paese dall’inizio dell’invasione russa nel febbraio del 2022.

A marzo scorso (leggi l’articolo qui) erano 48 quelli accolti da Caritas Ferrara. Attualmente, invece, sono 31: dei 17 che hanno preso altre strade, 3 donne hanno deciso di tornare nel loro Paese per motivi famigliari o lavorativi, mentre una dozzina sono stati trasferiti all’Hotel “Daniela” in via Arginone, la cui accoglienza è gestita da una cooperativa di Bologna.

I 31 profughi accolti da Caritas Ferrara sono attualmente così distribuiti in città: a Casa Betania (via Borgovado) attualmente sono accolte due famiglie, vale a dire una madre disabile col figlio di 12 anni, e un’altra donna col figlio disabile di 11.

Nella nostra sede di via Arginone (in parte degli ambienti dell’ex parrocchia), ospitiamo invece due madri ognuna con un figlio, due sorelle e una madre con due bambini.

Nei nostri due appartamenti in città ospitiamo una coppia di anziani, due nuclei famigliari (genitori con un figlio, altri genitori con due figli), una madre con i suoi tre bambini e una coppia con i loro tre figli. I due padri che vivono in questi appartamenti sono arrivati in Italia da poco.

Le persone accolte cercano, giorno dopo giorno, per quanto possibile di ricostruire una parvenza di normalità per sé e i propri figli. Questi ultimi frequentano la scuola, il doposcuola e praticano attività sportive pomeridiane. A proposito del doposcuola a Casa Betania, oltre all’operatrice Elisa e alla volontaria Ornella, ultimamente si sono aggiunte anche Samantha e Ilaria, studentesse di UniFe che da poco hanno iniziato l’Anno di Volontariato Sociale in Caritas. E i bambini e le bambine ucraine accolte in estate hanno partecipato, con grande gioia, al Grest organizzato come ogni anno dalla parrocchia cittadina di San Benedetto (foto).

Gli adulti, invece, si arrangiano come possono con lavoretti e tirocini: le donne, ad esempio, svolgono perlopiù lavori di pulizia. Caritas, ora, sta indirizzando alcuni di loro al Centro dell’impiego perché possano iniziare a seguire i corsi IAL e avere così maggiori possibilità di trovare altri impieghi.

Anastasiia Hunina, operatrice Caritas impegnata nell’accoglienza dei ucraini, ci spiega come il basso numero di profughi dal Paese in guerra che negli ultimi sei mesi han deciso di tornare a casa, è spiegabile col fatto che da inizio anno le speranze che il conflitto possa terminare a breve sono calate drasticamente. Inoltre, negli ultimi mesi i russi, a differenza di prima, bombardano con più frequenza anche zone dell’Ucraina prima risparmiate, o quasi, dalle bombe dell’aggressore.

 

 

Terremoto Marocco: campagna di raccolta fondi di Caritas Italiana, Croce Rosse Italiana e Unicef  

Con il supporto di RAI per la Sostenibilità – ESG, RAI sosterrà informativamente la campagna di raccolta fondi straordinaria con numero solidale 45525 lanciata da Croce Rossa Italiana, Caritas Italiana e UNICEF per rispondere al terribile terremoto che ha colpito il Marocco.

Le tre organizzazioni umanitarie, da tempo operative nel paese, hanno deciso di unire gli sforzi per raccogliere fondi necessari per garantire agli uffici sul campo di portare avanti e rafforzare gli aiuti alla popolazione, ed in particolare alle famiglie e ai bambini, e sostenere il recupero nel medio-lungo periodo.

Caritas Italiana collabora da decenni con la Caritas in Marocco in progetti di vario tipo a favore di persone particolarmente vulnerabili, come i minori, nei campi della promozione umana, dell’animazione sociale, del sostegno alle famiglie e alle comunità. Anche in questo caso sarà fondamentale la capillarità della presenza di Caritas. Proprio in queste ore gli operatori in loco sono gli unici, in diversi casi, ad arrivare in villaggi remoti, considerati irraggiungibili, colpiti dal sisma. Caritas lavora rilevando i bisogni della popolazione e accompagnando le comunità, anche nel medio e lungo periodo, nel percorso di rimarginazione delle ferite, andando oltre l’emergenza, con progetti di ricostruzione e sviluppo.

Croce Rossa Italiana. I volontari e i soccorritori della Mezzaluna Rossa Marocchina hanno bisogno del nostro supporto perché l’obiettivo immediato è quello di salvare vite e l’obiettivo di più lungo periodo è quello di aiutare la popolazione marocchina così duramente colpita da questo tragico terremoto. Sin da subito la Mezzaluna Rossa Marocchina si è adoperata in coordinamento con le autorità locali per portare soccorso, ma la situazione è drammatica ed ha necessità del sostegno di tutte e tutti. Croce Rossa Italiana ha sin dalle prime ore messo in stato di pre allerta i suoi centri operativi di emergenza nazionali ed è pronta anche a partire se attivata dalla Federazione Internazionale o dalla Protezione Civile. In una calamità naturale di queste proporzioni la solidarietà può esprimersi al meglio garantendo gli aiuti in modo coordinato e organizzato. Per questo, siamo certi che l’ondata di emozione e di vicinanza che cresce in Italia possa tradursi in una forma concreta di sostegno anche attraverso di noi. Sempre la Croce Rossa a livello internazionale agisce come una unica famiglia in cui le Società nazionali danno il proprio sostegno a quelle colpite da calamità attraverso l’instancabile opera della Federazione Internazionale. Purtroppo come anche quest’ultima ha sottolineato, le necessità e i bisogni saranno di lungo periodo ed è a questo che dobbiamo tutti insieme fare fronte. Quindi grazie alla Rai per questa meritoria iniziativa e grazie a tutte e tutti coloro che vorranno dare il proprio sostegno.

L’UNICEF, presente nel paese con propri operatori sin dal 1957 con programmi di istruzione, salute, nutrizione, inclusione sociale e protezione dell’infanzia, sottolinea che, in ogni emergenza, i bambini sono sempre i più vulnerabili e i più colpiti. Una volta terminate le operazioni di ricerca e salvataggio, i bambini e le famiglie colpite avranno bisogno di rifugi, di acqua sicura da bere e di supporto alimentare. I servizi di protezione dei bambini, incluso il supporto psicosociale, saranno fondamentali nell’aiutare i bambini e i genitori a elaborare le loro esperienze dolorose. Riportare i bambini a scuola sarà inoltre fondamentale per il loro recupero nel lungo termine.

Per aiutare migliaia di persone vulnerabili colpite dal terremoto è possibile donare tramite il numero solidale 45525 con un semplice SMS dal proprio telefono cellulare o con una chiamata da rete fissa:

  • 2 euro al 45525 con SMS inviato da cellulare WINDTRE, TIM, Vodafone, Iliad, PosteMobile, Coop Voce, Tiscali;
  • 5 e 10 euro al 45525 con chiamata da rete fissa TIM, Vodafone, WINDTRE, Fastweb e Tiscali;
  • 5 euro al 45525 con chiamata da rete fissa TWT, Convergenze, PosteMobile.

Centro di ascolto, cerchiamo volontarie e volontari

Caritas Ferrara intende rafforzare il proprio Centro di Ascolto, servizio fondamentale per entrare i contatto con le persone bisognose che si rivolgono a noi per poi poterle aiutare.

Per questo, è alla ricerca di nuove volontarie e volontari. Per proporsi, contattare il nostro centralino: Telefono:  388 9706494 – Mail: info@caritasfe.it

Cos’è il Centro di Ascolto

Il Centro di Ascolto non è uno sportello di servizio pubblico ma una rete di operatori e volontari ai quali si può chiedere un colloquio prendendo appuntamento al centralino (telefono:  388 9706494). Dopo il colloquio, se idonei, si riceve la tessera personale identificativa. Il colloquio è importante per capire il vissuto delle persone e se sono “continuative” oppure potranno in tempi relativamente brevi uscire dalla loro situazione di disagio e povertà.

Il Centro di Ascolto è aperto (previo appuntamento al numero sopraindicato) il mercoledì e il giovedì dalle ore 9 alle 11.

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Qui sotto potete leggere il nostro articolo dedicato al Centro di Ascolto e visitare la pagina con tutti i riferimenti.

SOS Ricerca volontari autisti per il nostro furgoncino!

La Caritas di Ferrara cerca urgentemente volontari per il servizio di autista per guidare uno dei due furgoni (un furgoncino FIAT Doblò) impegnati nella raccolta quotidiana di beni alimentari per la mensa e la distribuzione viveri (per maggiori informazioni sul servizio, leggi qui).

Il furgoncino è impegnato dal lunedì al venerdì indicativamente dalle 9 alle 11 e dalle 13.30 alle 15.

Per informazioni:

Telefono: 388 9706494

Mail: info@caritasfe.it