PRENDITEMPO

 

Data di avvio progetto: 1 Aprile 2019

Il progetto è finalizzato al sostegno di famiglie in condizione di disagio economico e a rischio di marginalità sociale, secondo una logica di promozione delle persona e coinvolgimento della comunità.

Gli obiettivi del progetto sono:
– garantire un sostegno economico con un fondo di 50.000€ destinato al pagamento delle utenze per le famiglie coinvolte nel progetto;
– informare ed orientare alla conoscenza del territorio e delle sue realtà/servizi;
– realizzare un approccio generativo: occasione di stimolo per persone in condizione di emarginazione sociale, attraverso progetti di volontariato, formazione professionale, inserimento lavorativo. Per i tirocini formativi è stato istituito un fondo di 50.000€;
– implementare percorsi di collaborazione tra il Settore pubblico e il Terzo settore (volontariato).

Ai beneficiari, individuati mediante il Centro di ascolto diocesano, si chiede una collaborazione e una partecipazione attiva (bilancio delle competenze, monitoraggio del bilancio familiare, partecipazione a attività di socializzazione, formazione, volontariato definiti in collaborazione con i Servizi sociali o le organizzazioni del Terzo settore) secondo un approccio educativo basato sulla corresponsabilità.

Un’attenzione particolare e prioritaria è rivolta alle situazioni di povertà che coinvolgono donne e minori con l’inaugurazione di un Centro diurno per le famiglie presso Casa Viale Po per implementare il quale, nell’ambito del progetto “Prenditempo” sono stati stanziati dei fondi pari a 20.000€.

PULIZIE DI PRIMAVERA

Ritrovo ore 8.30 a Casa Betania: dodici eroiche volontarie hanno colto l’occasione per vivere un sabato mattina all’aperto all’insegna della cura dell’ambiente e dell’ecologia. Assieme a tanti altri volenterosi hanno partecipato all’iniziativa “Ferrara mia Insieme per la cura della città – Pulizie di primavera nelle aree verdi” organizzata da Legambiente, Centro Idea e Urban Center, promossa dal comune di Ferrara.

Alle nostre paladine, con guanti e pinze di raccolta al posto di scudi e spade, è stato assegnato un tratto del sottomura, ma prese dall’entusiasmo hanno ampliato lo spazio d’azione calandosi persino in un canale discretamente alto in modalità Spiderman pur di adempiere alla responsabilità del loro ruolo.

Tanti sorrisi, risate e sole e, infine, un meritato gelato… e carta nel pattume della differenziata!

DIETRO LE QUINTE

A metà Gennaio è iniziata una bellissima collaborazione con l’associazione Papa Giovanni XXIII, tre operatrici dell’associazione hanno incontrato sei ragazze accolte nel nostro centro per spiegare loro da dove partisse l’idea di una libera sfilata di abiti dal titolo “Mai più schiave”. Il discorso sulla dignità della donna, sul suo sorriso che nessuno ha il diritto di toglierle, sulla sua bellezza e consapevolezza  della propria unicità è stato accolto da un silenzio carico d’emozione. Un attimo sospeso nel tempo dove ogni donna in quella stanza aveva presente più che mai almeno un’occasione in cui le era stato tolto il sorriso, quanto le fosse costato recuperarlo. L’applauso partito dalla più giovane è stato contagioso come un incendio tra l’erba secca ed ha sancito l’inizio dei lavori. Tra prove d’abiti, scarpe, capelli, le operatrici dell’associazione hanno fatto in modo che i vestiti si adattassero perfettamente alle ragazze. Infine il giorno dell’evento dopo un pomeriggio di prove ed una cena insieme ecco arrivare il pubblico sempre più numeroso. Vestiti pronti per il cambio veloce, capelli acconciati ultimi leggeri ritocchi al trucco e tanta, tanta emozione. Dietro le quinte si respirava l’agitazione da palcoscenico e la voglia di sbirciare il pubblico da dietro le tende era a stento trattenuta. Presentazione, video e testimonianze di esperienze degli operatori dell’associazione hanno attraversato il pubblico tornando come un riflesso tra le ombre del palco mentre una mamma tra le modelle allattava la sua bambina nell’attesa. Ad un tratto si sono abbassate le luci, è partita la musica e la voce della presentatrice è stata il segnale d’inizio per il primo passo. Bellissime, eleganti, simpatiche e spontanee, non erano i vestiti, ma le donne che li indossavano ad essere le vere opere d’arte vive e vivificanti. Si muovevano leggere con i sorrisi che aprivano i loro volti contagiando occhi vellutati, capaci di trasmettere la profondità di emozioni e vissuti al di là di possibili inimmaginabili. La serata si è conclusa tra gli applausi e i balli delle ragazze sul palcoscenico, compresa la nostra più piccola comparsa d appena un anno e mezzo, l’ultima ad abbandonare le luci della ribalta.

 

Formazione Servizio civile: noi s’annamo a diverti’…

Sì, va bene l’analisi di caso: al Centro di accoglienza, Lucky ha rubato dalla dispensa il cibo di Yussuf, Yussuf ha insultato Lucky, Lucky ha tirato un cazzotto in faccia a Yussuf, e si è scatenata la rissa di tutti contro tutti. Che fare? Sono tensioni che in un centro di accoglienza davvero si possono produrre e noi ci alleniamo a gestirle.

Sì, va bene il quiz sulla Caritas: che cos’è? quando è nata? come opera? a quali principi si ispira? Nella diversità dei ruoli e delle mansioni, in fondo la Caritas siamo noi e ci interessa capire il senso del nostro mandato nella comunità e nella Chiesa.

Sì, va bene la discussione in piccoli gruppi sul Servizio civile, che è uno a Ferrara, un altro a Ravenna, un altro ancora a Faenza, Rimini, Cesena… o forse e dappertutto lo stesso, per scambiarsi un segno di pace mentre si va per il mondo.

Ve bene l’incontro, il confronto, l’arricchimento reciproco, l’approfondimento, il dibattito; vanno bene i tortellini a pranzo con l’alternativa del menu islamico e vegano; va bene persino il caffè della macchinetta, benché acquitrinoso, se allegramente bevuto in compagnia.

Ma a noi, il 28 febbraio a Cesenatico  – Colonia Cardinal Schuster, della giornata di formazione regionale per i volontari del Servizio civile – area Romagna, soprattutto ci è piaciuto il mare!

MAI PIÙ SCHIAVE: Libera sfilata di abiti – 6 marzo 2019

Sfilata e performance artistica presso la sala estense il 6 marzo 2019 ore 21.

Evento di sensibilizzazione sulla dignità delle donne vittime di tratta e sfruttamento sessuale promosso dall’Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII in collaborazione con l’Accademia Arte e Luce di Ferrara  e la Caritas Diocesana di Ferrara-Comacchio. La sfilata si terrà presso la Sala Estense (Ferrara, Piazza del Municipio 2) a partire dalle ore 21:00.

All’evento, in veste di modelle, parteciperanno anche alcune delle ragazze di Casa Betania.

Qui la locandina dell’evento: La dignità della donna è un abito che non tutti sanno vedere.

IL DOCUMENTO DELLE CARITAS DELL’EMILIA ROMAGNA SUL “DECRETO SICUREZZA”

In Emilia Romagna, come in tutta Italia, la Caritas è uno dei soggetti impegnati nell’accoglienza dei migranti richiedenti asilo. L’impegno della Caritas è l’impegno della Chiesa secondo uno stile di prossimità che si concretizza nella relazione con l’altro, umile e fiduciosa, ed esprime nelle opere più che nei discorsi il proprio valore cristiano.
Così si è espresso Mons. Douglas Regattieri, Vescovo della Diocesi di Cesena- Sarsina e delegato della Conferenza Episcopale E. R. per il Servizio della Carità, a proposito dell’impegno delle Caritas Diocesane nell’accoglienza dei migranti:

“La testimonianza dei fatti, più che le parole e i discorsi spesso lontani dalla realtà, è la carta di presentazione della nostra identità. Essa proviene da una consapevolezza di fondo che ha il suo radicamento nell’incontro con Cristo. E’ Lui che rende profondo, continuativo e gratuito lo sforzo di promuovere tutto l’uomo e tutti gli uomini. Si invera così nel concreto della nostra presenza quanto il Vangelo con disarmante semplicità afferma: “Avevo fame e mi avete dato da mangiare… ero forestiero e mi avete ospitato” (Mt 25, 35).

Tante sono state negli ultimi anni le progettualità avviate nella nostra regione dalle Caritas Diocesane in collaborazione con le istituzioni, con il coinvolgimento delle realtà parrocchiali e del Terzo Settore; tanti percorsi di speranza e comunione molti dei quali intrapresi spesso sulla base di un’esperienza quotidiana di incontro, ascolto e sostegno alle persone bisognose che precede e accompagna l’impegno verso i profughi.

Nella nostra Diocesi in particolare, la Caritas diocesana, tramite l’associazione “Amici della Caritas” di cui è promotrice, accoglie donne e minori presso il Centro Casa Betania già attivo dal 2014 in questo tipo di accoglienza. L’Opera don Calabria, anch’essa mettendo a frutto la propria esperienza, accoglie invece minori non accompagnati. L’Associazione Viale K e l’Associazione Mons. Filippo Franceschi propongono, secondo un modello lungamente sperimentato, l’accoglienza in comunità.

Si può dunque dire che l’accoglienza dei richiedenti asilo non costituisce una novità, ma il contesto ultimo e più attuale in cui si dispiega l’attenzione verso i più fragili che ordinariamente anche nella nostra Diocesi caratterizza una Chiesa viva e attenta.

Molte sono naturalmente le difficoltà e le fatiche per la complessità dei bisogni individuali e dei percorsi necessari di integrazione, ma anche queste difficoltà diventano misurabili e gestibili soltanto nella pratica quotidiana dell’accoglienza, in contrasto con una logica dell’emergenza che genera chiusura e disgregazione.
Su questa logica sembra oggi purtroppo radicarsi una cultura dell’esclusione e dell’inconsapevolezza, rispetto alla quale la Caritas, in linea con le posizioni della Conferenza Episcopale Italiana, avverte il bisogno di richiamare le coscienze ad un coinvolgimento fattivo e diffuso per l’accoglienza e il dialogo.

Rimandiamo all’articolo pubblicato su La Voce, di cui sopra abbiamo pubblicato un estratto, per il testo integrale del documento redatto dalle Caritas Emiliano Romagnole.

Mangia come parli!

L’allegro raduno dei volontari Caritas si è svolto secondo tradizione: data del tutto casuale (quando abbiamo voglia di ritrovarci insieme); facce allegre; ognuno cucina qualcosa a modo suo.

E così domenica 17 febbraio nei locali della mensa Caritas, intorno alla tavola variopinta eccoci riuniti: Anastasia dall’Ucraina, Abou dalla Costa d’Avorio, Carole e Jean Marie dal Togo, Arthur (detta Sofia) dal Camerun,  Lamin dal Gambia, Murat e Raida dal Kirghizistan (che esiste, e non è in Italia); Fateme, Anahita, Arezoo e Parisa dall’Iran;  Niousha dal Tagikistan, Rachid dalla Guinea, Michele dal Molise (che esiste ed è in Italia), Carlo Alberto, che è nato a 100 metri da qua, dove una volta c’era l’ospedale;  Stefania da Consandolo (che forse non esiste), Ivano e Laura dal Veneto (che è un’altra Italia).

Sopra la tavola: салат “Оливье”  (insalata veramente russa), poulet Directeur général, beignet haricot,  vareniki con le patate, “میرزاقاسمی” –  بادمجان،گوجه‌فرنگی،تخم‌مرغ،سیر،ریحان (“MirzaGasemi” – melanzane, pomodori, uova, aglio, basilico), cioccolata con le nocciole (perché Rachid dice che non sa proprio cucinare ma gli pareva brutto presentarsi a mani vuote), vino del cognato (di Michele, la cui sorella ha sposato un  vignaiuolo).

Poi musica, barzellette che non si capiscono, discorsi seri che fanno ridere, il piacere della confusione. Grazie a Dio,  Nostro Signore non ci ha creati con lo stampino!

GIORNATA NAZIONALE CONTRO LO SPRECO ALIMENTARE 2019

 

Il 5 febbraio 2019 si è celebrata la 6a giornata nazionale contro lo spreco alimentare. Un’importante occasione per riflettere sull’importanza della lotta allo spreco del cibo, fenomeno al giorno d’oggi ancora diffuso, e sulle modalità d’intervento e prevenzione per ridurre questa tendenza.

Quali sono le principali cause cui è dovuto lo spreco?

Dai dati ricavati per mezzo del test dei Diari di Famiglia, sostenuto dal Ministero dell’Ambiente in collaborazione con l’Università di Bologna-DISTAL, è stato possibile trovare una risposta a questa domanda. La principale causa dello spreco è la mancanza di tempo. Infatti, si tende a sprecare alimenti perché non si fa in tempo a consumarli prima che questi divengano inadatti al consumo umano.

Occorre pertanto un’accurata pianificazione della spesa ai fini di evitare l’accumulo di alimenti che rischiano di finire nella pattumiera. Fare la spesa in modo consapevole è uno dei più potenti strumenti in nostro possesso per evitare costi inutili, sfruttamenti di animali e materie prime, malattie e dispersione di rifiuti.

Giornata nazionale contro lo spreco alimentare 2019: la campagna Spreco Zero.

Spreco Zero” è una campagna nata nel 2010, che si occupa di sensibilizzare l’Europa sul tema dello spreco alimentare. Promossa dal professore Andrea Segrè, fondatore di “Last Minute Market” e presidente del comitato tecnico-scientifico del Piano nazionale prevenzione rifiuti, ha fornito obiettivi e contenuti in merito all’argomento.

Anche quest’anno la campagna di sensibilizzazione sul tema dello spreco alimentare prevede il premio Vivere a Spreco Zero. Un’iniziativa che premia le buone pratiche da parte di imprese, Amministrazioni pubbliche e scuole nella riduzione degli sprechi alimentari.

Giunta alla sua 6a  edizione, questa giornata di prevenzione rappresenta un’occasione di coinvolgimento collettivo in una problematica in cui ognuno di noi può fare davvero la differenza.

Inizio nuovo anno di Servizio Civile

Finalmente ci siamo!Dopo l’attesa, ora si fa sul serio: il 15 gennaio è iniziata la nuova avventura per i 16 volontari   selezionati nell’ultimo bando del Servizio Civile Universale. I nuovi volontari svolgeranno  12 mesi di servizio per l’attuazione del  progetto Accoglienze, promosso da  Associazione Amici della Caritas di Ferrara-Comacchio, Centro Donna Giustizia e Associazione Nadyia per l’accoglienza e la tutela di donne e minori. Il progetto  vedrà sicuramente protagonisti i nostri volontari,  che daranno una concreta mano per migliorare i servizi, le attività e le iniziative verso la nostra comunità e il nostro territorio.

Buon servizio civile a tutti!

OPERAZIONE MUTANDA: 450 KIT

Un enorme ringraziamento va a tutti coloro che hanno partecipato, supportato e sostenuto la realizzazione dell’Operazione Mutanda e, senza i quali, non avremmo potuto conseguire risultati oltre ogni aspettativa.
Grazie all’aiuto di tutti abbiamo potuto realizzare l’Operazione Mutanda sia all’Ipercoop “Le Mura” in tre diversi momenti, sia al tradizionale mercatino di Natale in Piazza Trento Trieste per l’intera settimana dal 17 al 23 dicembre e, entrambe le iniziative, unitamente alle offerte in denaro pervenute direttamente alla segretaria dell’Associazione a beneficio del progetto ci hanno permesso di realizzare ben 450 kit per le persone bisognose che si rivolgono al nostro centro.

Qui il resoconto completo dell’iniziativa: Operazione Mutanda 2018