Caritas per Interno Verde con i racconti sulla natura delle ospiti di Casa Betania

Da “scaldatoio dei fanciulli” a luogo di accoglienza per donne e bambini in difficoltà: la storia di Casa Betania è da sempre legata ai più piccoli.

E nel weekend del 14 e 15 settembre, rientrando nel programma del Festival Interno Verde, aprirà le porte del suo giardino e del suo chiostro, in via Borgovado 7, per raccontare questa storia e non solo.

La struttura fu costruita nel 1477 per volere di Ercole I d’Este, per ampliare il vicino convento affidato ai Canonici Regolari di Sant’Agostino. Assunse una funzione pubblica dal 1848, quando venne staccata dal resto del complesso per essere affidata al Pio Istituto degli Asili d’Infanzia, che vi allestì un ricovero per i bambini abbandonati, definito “scaldatoio dei fanciulli”. Promotrice di questa iniziativa fu Luisa Recalchi, che coinvolse il marito Carlo Grillenzoni ordinario di ostetricia. Quando Papa Pio IX diede il permesso anche ai laici di occuparsi di infanzia si aprì il primo asilo, dove ci si iscriveva anche senza certificato di battesimo, si imparava a leggere e a contare e si tenevano gli esami medici. Durante la Seconda Guerra Mondiale le balie si davano appuntamento qui per allattare gli orfani.

La Caritas è subentrata nella gestione dal 1986, inaugurando Casa Betania: qui abitavano inizialmente le suore nigeriane, poi gli studenti stranieri meno abbienti e i volontari del servizio civile.

Dal 2014 — dopo la ristrutturazione — l’edificio è stato trasformato in centro di accoglienza per donne e bambini richiedenti asilo.

Oggi conta 33 ospiti. E saranno proprio loro le protagoniste sabato 14 (dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 19) e domenica 15 (dalle 10 alle 13), accompagneranno infatti i visitatori in un viaggio attorno al mondo grazie all’iniziativa “Pagine Parlanti”: letture, ricordi e leggende dedicati alle piante e agli alberi di paesi lontani, dalla Somalia alla Costa D’Avorio, dal Camerun alla Guinea.

Il giardino di Casa Betania  è stato mantenuto nella sua forma medievale: i due assi centrali creano una croce al cui centro si trova la quadratura del cerchio, con pozzo d’acqua, simbolo di vita. Tradizionalmente le braccia della croce simboleggiano i quattro fiumi del paradiso e ad ogni aiuola è attribuita una funzione allegorica.

Per partecipare ad Interno Verde, il festival che una volta all’anno apre eccezionalmente al pubblico i più suggestivi giardini segreti della città, è necessario iscriversi (www.internoverde.it) e ritirare presso l’infopoint il kit del festival che comprende la mappa, il programma delle attività e il braccialetto, strettamente personale, indossato il quale sarà possibile accedere ai giardini del festival, tra cui appunto quello di Casa Betania.

L’infopoint è aperto da venerdì 6 a venerdì 13 settembre, dalle 10 alle 13 e dalle 16 alle 19, all’associazione Ilturco, via del Turco 39, Ferrara; sabato 14 e domenica 15 settembre, dalle 9 alle 19 si sposterà invece al Parco Pareschi, corso Giovecca 148, Ferrara.

Se siete giovani e particolarmente appassionati di giardini e avete voglia di vederne di veramente unici, in certi casi davvero impensabili dietro a porte e muri anonimi, Interno Verde propone agli studenti under30 che vivono a Ferrara di partecipare attivamente al festival come volontari, nel custodire gli spazi ma anche nel fornire informazioni di carattere botanico, storico e architettonico ai visitatori.

Grazie alla collaborazione dell’Università degli Studi di Ferrara lo scorso settembre più di 150 ragazzi sono stati coinvolti nell’organizzazione. Per candidarsi è sufficiente compilare il modulo online pubblicato nella pagina staff del sito www.internoverde.it, dove si trovano tutte le informazioni utili per conoscere più nel dettaglio l’attività proposta. Per saperne di più: staff@internoverde.it / 3493863118.

Per saperne di più invece sulle ospiti di Casa Betania e sulle loro storie continuate a seguirci perchè le racconteremo il prossimo mese.