Caritas Ferrara: quasi pronto il nuovo Centro diurno

Caritas Ferrara lo aveva in mente da tempo, consapevole che la città ne aveva bisogno. “A pensare le cose siamo bravi, poi non sempre è facile realizzarle” spiega il direttore Paolo Falaguasta. Anche se ci è voluto un po’, entro il prossimo mese di marzo il nuovo Centro diurno diventerà realtà. Sarà in via Arginone 159, di fianco ai locali già utilizzati da Caritas per la consegna e la distribuzione dei vestiti.

“Ci avevamo già provato prima del Covid – racconta Falaguasta – lo avevamo aperto in via Brasavola, dove c’è anche la mensa, eravamo aperti tra il pranzo e la cena e di persone ne venivano davvero tante, poi abbiamo dovuto chiudere per la pandemia, ma il desiderio di fare qualcosa è rimasto. Sapevamo che era un’esigenza, a Ferrara non ci sono altri centri diurni, avevamo capito che un luogo del genere potesse essere interessante per tutte quelle persone che ad oggi vivono fuori, con il caldo, il freddo e tutte le difficoltà del caso. Tutti quelli che vanno nei dormitori, che aprono la sera e chiudono al mattino, durante il giorno non sanno dove stare, volevamo provare a toglierli dalla strada, conoscerli e tentare di dare un piccolo aiuto in base alle loro necessità o problematiche. A volte qualcosa si può fare, ma per mancanza di conoscenza delle risorse del territorio non si fa niente, basterebbe avere un’informazione in più. Portare avanti un impegno del genere in via Brasavola era difficile, si creava un servizio continuo, praticamente ininterrotto dalla colazione alla sera, non eravamo abbastanza organizzati. Un anno fa abbiamo cominciato a cercare un’alternativa e quando a settembre Il Germoglio ha lasciato questi locali li abbiamo presi noi e da ottobre siamo entrati e abbiamo iniziato la ristrutturazione, grazie ai fondi di Caritas italiana, Comune di Ferrara, Fondazione Estense e Migrantes”.

Il nuovo Centro

Il Centro ha come obiettivo principale la condivisione di spazio e di tempo, la comunicazione, la reciproca conoscenza, vuole essere un luogo dove si possono anche creare delle occasioni: qualcuno che magari ha delle capacità lavorative, ma per qualche motivo non è riuscito a metterle in pratica, qui può trovare chi ha bisogno di lui: ci può essere un incontro tra domanda e offerta. Molte persone che vivono fuori hanno problemi sanitari e non sanno che in Caritas ci sono gli ambulatori medici. Il Centro potrà servire per far conoscere i vari servizi che ci sono sul territorio.

L’orario di apertura per i primi tempi sarà dalle 14:30 alle 18, per due o tre pomeriggi a settimana, poi in base ai volontari, si potrà anche fare qualche apertura in più. Per questo l’appello di Falaguasta e tutta Caritas Ferrara è quello a candidarsi come volontari per garantire questo nuovo e importante servizio.

L’ambiente principale è la sala comune, dove si potrà guardare la tv, giocare a scacchi, a carte, “abbiamo optato per giochi di compagnia – sottolinea Falaguasta – per stare insieme, incontrarsi, mescolare agli ospiti i volontari, che saranno una pedina fondamentale, vogliamo che ci sia un confronto per conoscersi. A disposizione ci sarà anche una cucina nuova di zecca, che in realtà fungerà più da bar, dove si potranno preparare caffè, tè, cioccolate, spremute e scaldare ciò che le pasticcerie ci regalano. L’idea è quella di offrire una merenda sostanziosa, un pasto veloce, visto che in Caritas non diamo più la cena. Qui è tutto elettrico, un altro progetto a lungo termine a cui abbiamo pensato, è quello di montare sul tetto i pannelli solari, per poter abbattere i consumi e avere una gestione attenta delle risorse”. E un ulteriore progetto, più a breve termine rispetto ai pannelli, riguarda la sistemazione del giardino, per poterne usufruire il prima possibile come valida alternativa agli ambienti interni durante le stagioni più calde, “metteremo fuori tavoli, sedie, ombrelloni, e poi ci sarà anche un barbecue”.

Per accedere al Centro, Caritas chiede solo di compilare un modulo, poi viene rilasciata una tessera che vale per poter usufruire di tutti i servizi. Chi è già iscritto naturalmente potrà accedere. Falaguasta racconta che si tratta di una raccolta dati che ha solo un valore statistico, per capire a fine anno in quanti si sono rivolti alla Caritas, se più italiani o stranieri, giovani o anziani e di che cosa hanno avuto bisogno.

Un ufficio con tanti servizi

Insieme al Centro diurno, sempre in via Arginone, verrà inaugurato anche un nuovo ufficio: “Un Caf che non è un Caf – lo definisce il direttore di Caritas – non si fa nulla di quello che fa un Caf, non siamo in competizione o alternativa a loro, ma l’idea di fondo è la stessa. Tutto quello che il singolo cittadino riesce a fare a casa propria con l’utilizzo del computer non è possibile per tutte le persone che transitano sul territorio: per esempio l’iscrizione dei bimbi all’asilo, la domanda per avere lo Spid e il Fascicolo Sanitario Elettronico, prendere appuntamento online per il “salta coda” per gli stranieri che devono fare la richiesta di nuova tessera sanitaria. I volontari di questo ufficio affiancheranno le persone che per non conoscenza della lingua, di come si usa un pc o per mancanza dei mezzi stessi, non possono compiere operazioni che per tutte le altre sono semplici. Non ci sostituiamo alla persona: hai una necessità, vieni qui e noi ti aiutiamo, vogliamo darti un’autonomia, insegnarti a usare da solo le tue password e la tua casella di posta elettronica e per questo verrà creata anche una postazione libera, chi sa già fare, potrà usare pc e internet. Sappiamo per esperienza che le necessità sono tante, cerchiamo di affiancare l’utenza in difficoltà per fare quello che fanno tutti, così non intasano altri uffici inutilmente, è anche un aiuto alla cittadinanza”.

Gli orari di questo ufficio, a cui si potrà accedere sempre gratuitamente, saranno diversi da quelli del Centro diurno: probabilmente una volta alla settimana, dalle 9 alle 12, per partire, poi come sempre in base alla mole di lavoro e ai volontari le aperture potranno aumentare.

Il fermo posta

A completare i servizi di via Arginone ci sarà anche quello di fermo posta, perché una delle necessità delle persone senza fissa dimora è avere un posto dove farsi inviare documenti.

“Vedremo poi giorno per giorno che cosa ci verrà chiesto di fare, siamo qui anche per ascoltare, noi cerchiamo di essere sempre più vicini alle necessità di persone che vivono in uno stato di disagio temporaneo o permanente e naturalmente siamo sempre alla ricerca di volontari che ci diano continuità, per tutti i servizi, compresi il Centro diurno e il nuovo ufficio” ricorda Falaguasta.

Per sapere come diventare volontario Caritas si può compilare questo form: https://www.caritasfe.it/volontariato/

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