Caritas Ferrara cerca uno spazio per l’ambulatorio dentistico
Non ci si ferma mai in Caritas: sempre alla ricerca di nuovi modi per stare accanto ai più fragili. Alla ricerca di spazi per progetti che possano rispondere alle diverse esigenze delle persone in difficoltà.
Manca poco all’apertura del Centro diurno (puoi leggerne cliccando qui) e già si pensa ad un nuovo servizio: un ambulatorio dentistico che possa offrire cure per uno degli aspetti più delicati della salute e del benessere personale. Un’esigenza diffusa tra chi si rivolge a Caritas, ma c’è bisogno di aiuto per trovare uno spazio adatto.
Cosa stiamo cercando?
“E’ un’altra di quelle cose che a Ferrara manca – racconta Paolo Falaguasta, direttore di Caritas Ferrara – i nostri ambulatori di medicina di base di via Brasavola non hanno strumentazioni particolari, non sono attrezzati per diventare un ambulatorio dentistico, che per essere a norma deve avere due bagni, uno per il personale e uno per gli utenti, una sala d’attesa, uno spogliatoio, l’ambulatorio vero e proprio e una zona sterilizzazione. Stiamo cercando un appartamento di almeno 70 metri quadri ma è davvero difficile trovarlo. Non è fondamentale che sia già pronto e attrezzato, certo se fosse uno spazio già predisposto, magari di un dentista che va in pensione, sarebbe meglio, ma a noi andrebbe bene anche un locale da convertire in ambulatorio. Ci interessa la metratura e che abbia almeno un bagno, per l’altro possiamo intervenire”.
Il diritto alla cura
Come spesso accade in Caritas l’idea è nata da diverso tempo, si tratta di un bisogno che c’è da sempre, le persone con basso reddito difficilmente hanno la possibilità di andare dal dentista. Per accedere alle cure odontoiatriche pubbliche serve l’Isee e tanti che frequentano Caritas non ce l’hanno, così come i documenti necessari per fare la prenotazione in farmacia per andare al pronto soccorso dentistico, “i percorsi per accedere all’assistenza odontoiatrica non sono sempre possibili da parte di quella che è l’utenza media di Caritas – spiega Falaguasta – per questo può capitare che persone con problemi ai denti si rechino al pronto soccorso normale e appesantiscano ancora di più una situazione già di per sé molto complessa da gestire. Noi vogliamo contribuire ad alleggerire il servizio pubblico, fornendo un posto dove potersi recare invece di intasare il pronto soccorso per un ascesso”.
Anche andare privatamente da un dentista risulta difficile per queste persone: non viene richiesto l’Isee ma le cure sono costose, inoltre spesso si tratta di soggetti che non parlano bene l’italiano ed è complicato fare un’anamnesi completa, che permetta per esempio di scoprire eventuali allergie.
Il nostro sogno
“Noi vorremmo creare un ambulatorio dentistico a bassa soglia (aperto a tutti coloro che sono in difficoltà) con un paniere di prestazioni di base, molto semplici, che vanno dalla pulizia, all’otturazione, all’estrazione di un dente, alla cura di un ascesso – sottolinea Paolo – interventi a livello di conservazione di uno stato sano della bocca, non si pensa a rifare dentiere, ponti, l’obiettivo è agire su quelle situazioni che possono produrre dolore”.
Al momento si sono già resi disponibili tre dentisti, che possono “donare” un’ora a settimana, per arrivare a offrire un servizio che vada incontro alle necessità di tutte le persone che hanno questi problemi, e secondo il direttore 3 o 4 ore a settimana dovrebbero essere sufficienti per iniziare a rispondere alla domanda, ma naturalmente se ci fosse qualche dentista interessato ad aumentare questo monte ore sarebbe bene accetto.
Prima però bisogna trovare lo spazio. “La Caritas vive di gratuità, donazioni, offerte e volontari, possiamo adeguare il locale alle norme di legge, possiamo trovare eventuali fondi per una ristrutturazione attraverso vari bandi, da questo punto di vista ci possiamo fare carico di ogni tipo di spesa e anche dei controlli interni dei macchinari, delle utenze, delle imposte come l’Imu, la proprietà dell’immobile non avrebbe spese, ma non siamo in grado di pagare tutti i mesi un affitto. Possiamo trovare fondi solo per ristrutturare, non per una locazione”.
Oltre alla metratura e al bagno un’altra caratteristica fondamentale è che il locale si trovi nel comune di Ferrara, a portata di autobus, questo perché la maggior parte delle persone che ne potrebbero avere bisogno si muovono a piedi o con i mezzi pubblici.
Il vostro aiuto
Non è una richiesta semplice, Caritas ne è perfettamente consapevole, ma bisogna credere anche nella generosità delle persone, c’è chi mette a disposizione il tempo e chi magari lo spazio, e quindi chi avesse un locale con queste caratteristiche, anche non in perfette condizioni e volesse “donarlo” per aiutare chi è più in difficoltà, può contattare Caritas chiamando il 388 9706494 o mandando una mail a: caritasfe@caritasfe.it.